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14 agosto 2013

La notte del giudizio - recensione

Nel 2022, gli Stati uniti d'America sono una nazione più prospera che mai, con la criminalità quasi azzerata e disoccupazione ai minimi storici.
Secondo gli analisti, questo è dovuto alla notte dello "sfogo". Per una sola notte è infatti permesso qualunque tipo di crimine, compreso l'omicidio. In questa notte alcune persone, da perbene a povere, si trasformano in assassini senza il rischio di essere puniti. Ethan Hawke ( sempre sul pezzo da L'attimo fuggente, Training day e Lord of war) vende sistemi di sicurezza per proteggere le case dai criminali di questa notte e vive in una lussuosa villa assieme alla moglie, interpretata da Lena Headey (la bravissima regina Cersei Lannister de Il trono di spade) e ai due figli adolescenti, un po' problematici. Ma durante una notte dello sfogo, la loro tranquillità verrà distrutta da parte di un gruppo di sconosciuti che li metterà di fronte a una scelta difficile, per lasciarli comprendere quanto questa iniziativa possa essere folle...
Il film del genere "home invasion" è realizzato con un budget bassissimo (e da un regista pressocché sconosciuto), che gli ha consentito di incassare quasi 30 volte tanto, ma che in parte ne stabilisce i limiti essendo completamente ambientato in una casa. La tensione è garantita per circa tre quarti di film, dopo i quali ormai ci si aspetta sbucare qualcuno armato da ogni parte, fino al finale in parte scontato. Sarebbe stato bello ambientarne una parte anche in strada per far vedere meglio che cosa significhi quella notte (cosa in parte fatta nei titoli di testa e di coda davvero capaci di rendere l'atmosfera). Seppure con questi difetti, rimane un film comunque godibile, con un messaggio critico nei confronti della "società perfetta" e una domanda per il pubblico: voi al posto di quella famiglia cosa avreste fatto?
Giudizio: carino.

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