Recensioni di Film [T] (elenco provvisorio in aggiornamento)
The next three days
Paul Haggis (già oscar per Crash – Contatto fisico), ci presenta un remake di un film francese: qui Russell Crowe in versione “One-man-versus-The-System”: la moglie sarà coinvolta ingiustamente in una brutta vicenda e lui, uomo semplice e “domestico”, dovrà diventare calcolatore e bastardo per tirarla fuori. Con i consigli di un Liam Neeson usato per dieci minuti di cameo poco utile.
Primo tempo lento e poco interessante, il film si risolleva un po’ nella seconda ora, con qualche colpetto di scena interessante verso un finale in effetti leggermente scontato. Eppure il film sa intrattenere per un paio d’ore senza pretese, ma senza nemmeno lasciare alcun messaggio o riflessione nel pubblico. Né, a dire il vero, molta voglia di rivederlo, anche perché la trama viene definitivamente messa sotto terra, una volta conosciuto il finale. Nel complesso va bene se proprio non sapete che vedere…
Giudizio: più che sufficiente.
Thirteen Days
Film che narra i 13 giorni della crisi missilistica di Cuba, durante la presidenza di John Kennedy, quando il mondo è stato sull'orlo della terza guerra mondiale. Kevin Costner è il suo segretario particolare. Pellicola mezza film-mezza documentario, ben realizzata e che sa catturare l'interesse del pubblico. Non mancano un paio di scene di volo abbastanza ben fatte. La vicenda viene tuttavia vista un po' troppo da parte americana.
Giudizio: Non male.
Terminator
Sarah Connor vive tranquillamente nella Los Angeles del 1984. Un robot mandato dal futuro, il Terminator (A. Schwarzenegger), è stato programmato per ucciderla, dato che lei darà la vita ad un figlio, John, che guiderà gli uomini contro le macchine, in una guerra iniziata da un programma informatico, Skynet, resosi autocosciente. Ma un soldato del futuro, il sergente Kyle Reese, tornerà indietro per salvarla. Film culto, realizzato con basso budget da James Cameron, ha consacrato Schwarzy come attore faccia-di-cuio. Bellissima idea, visionaria ed anche preveggente in certi aspetti.
Giudizio: film di culto.
Terminator 2: Il Giorno del Giudizio
Cameron riprende i suoi personaggi del film precedente, inserendo John Connor, da bambino. Skynet manderà un nuovo terminator, il T-1000, per tentare di uccidere il futuro capo della resistenza, ma i ribelli invieranno un altro terminator riprogrammato (A. Schwarzenegger), per proteggere lui e la madre Sarah.
Primo film a fare intenso uso degli effetti digitali computerizzato per la realizzazione del T-1000, fatto in lega metallica liquida. Bel film, attualmente il migliore della saga, per ora (2009) composta di 4 episodi.
Giudizio: film davvero bello.
Terminator 3: Le macchine ribelli
Tentativo di rilanciare il franchise della saga di Terminator: un altro Terminator (La T-X, che ha il volto e il corpicino di Kristanna Loken) viene inviato indietro nel tempo per uccidere John Connor e altri capi della resistenza, ed un ennesimo Terminator è inviato per proteggere Connor e la sua futura compagna. Pseudo-remake del secondo episodio, strappa una striminzita sufficienza.
Giudizio: il peggiore della saga.
Terminator Salvation (Terminator 4)
Terminator Salvation, inizia 10 anni dopo il terzo capitolo, l'ultimo (beh, forse non proprio...) con Schwarzenegger, nel ruolo che l'ha reso più celebre. John Connor (Christian Bale, il nuovo Batman) combatte contro le macchine guidate dall'Intelligenza Artificiale Skynet, un software militare resosi autocosciente, che ha deciso di eliminare tutti gli esseri umani per potersi "difendere" dalla sua cancellazione.
Skynet ha creato dei robot, chiamati "Terminator" (oltre ad altri modelli, gli Hunter/Killer), per adempiere al suo scopo, e gli umani stanno per essere eliminati.
Ecco che sulla strada di Connor, che deve anche trovare suo padre Kyle Reese (se non avete seguito gli altri 3 terminator, o almeno i primi due, non capirete niente), si imbatte Marcus Wright, strano individuo che sembra provenire dal passato.
Terminator Salvation è un film assolutamente rumoroso e fracassone: va in pezzi tutto in questo film, esplosioni e mitragliate dominano 3/4 abbondanti della pellicola (portatevi un'aspirina per il mal di testa). Non c'è pressoché tregua, e il ritmo è serratissimo. Molte scene sono assolutamente non credibili, ma diavolo è un film di fantascienza...
Un plauso va alla trama, riesce a rinvigorire una Saga che sembrava avere dato tutto inserendo nuovi elementi e reinserendo i vecchi in un'amalgama che, bisogna dirlo, tiene e tiene bene.
Ci sono le radici, purtroppo a dire il vero, per una nuova trilogia che ci farà spendere altri begli euretti, ma speriamo ci regali ottime sensazioni come la pellicola attuale.
La Saga iniziata da Cameron ispirò un mostro sacro come Matrix, che copiò il concetto di guerra tra macchine ed esseri umani quasi spudoratamente.
Qui assistiamo purtroppo a un controcopiamento di alcune cose (la "base" di Skynet ad esempio) viste in Matrix Reloaded e Revolutions, cosa che è assolutamente perdonabile e anzi appare quasi una "vendetta" lecita dato che il primo film risale al 1984, ben prima della pellicola che ha lanciato definitivamente Keanu Reeves.
Inoltre il film fa eco anche in certi versi a Transformers di M. Bay, il cui secondo episodio è nelle sale in questi giorni (giugno 2009).
Insomma, Terminator Salvation non deluderà i fan della saga, riuscendo persino a superare il terzo episodio. Purtroppo il film resta poco godibile da chi non ha visto almeno i primi due episodi, in assenza dei quali, molti particolari della trama non verrebbero capiti. Essendo però un film prettamente d'azione, si può guardare ugualmente.
Giudizio: poteva andare davvero peggio, buon proseguo della saga.
Terra di confine
Dismessi i panni del soldato blu amico degli indiani, Kevin Costner (monoespressivo) diventa il cowboy Charlie, che assieme con Boss (Robert Duvall, sottotono), guida una mandria di mucche tra i pascoli del West. La trama, vecchia come i film di Trinità, e più che scontata, prevede il solito proprietario terriero che non vede di buon occhio i protagonisti e tenterà in ogni maniera di cacciarli dalla sua città. Terra di Confine è un western vecchio stile: per un'ora e mezza ci si ammorba nella lentezza del plot e nelle improbabili spacconate dei due protagonisti che accumulano una dozzina di occasioni per farsi ammazzare senza che ciò avvenga, e senza una ragione plausibile perché ciò non debba succedere. D'altra parte come accadeva nei film di Ford con John Wayne.
D'improvviso però, si ha una piccola iperbole (di piombo) che riporta il film decisamente sopra la sufficienza, per quanto le ultimissime sequenze vengono nuovamente intrappolate nel "già visto" che fa ampiamente sbuffare. I registi moderni non sanno mai quand'è il momento di mettere il cartello "Fine", o lo mettono troppo presto.
Questa pellicola spiana la strada al ben più apprezzabile Appaloosa, con Viggo Mortensen (che ha persino gli stessi baffi di Costner) e Ed Harris, sicuramente meritevole di visione. Il genere western è già stato ampiamente sviscerato da registi americani, italiani e giapponesi, e ha praticamente dato tutto, sommando anche geniali rielaborazioni come "Bastardi senza gloria" di Tarantino.
Di "Terra di Confine" (uno degli ultimi film a essere musicati da Michael Kamen che ci ha dato anche Highlander, Band of Brothers e Robin Hood Principe dei Ladri, prima di morire), restano bei paesaggi da cartolina e nuvoloni neri di pioggia, ormai fatti al computer.
Eh si, ci si modernizza: i tempi de "Il Buono, il Brutto, il Cattivo" ma anche de "Gli Spietati", come la Frontiera, sono passati alla storia...
Giudizio: poco più che sufficiente.
Top Secret!
Film del 1984, praticamente il debutto sullo schermo di Val Kilmer, che interpreta il cantante rock Nick Rivers durante la guerra fredda. Egli viene invitato a cantare in una bizzarra Germania Est (mescolata con quella nazista), ma sarà coinvolto in un piano per salvare uno scienziato tenuto prigioniero. Film comico-demenziale del trio Zucker-Abrahms-Zucker che già diede L'aereo più pazzo del mondo e Una pallottola spuntata; gag classiche un po' da torte in faccia e doppi sensi a profusione. Non esilarante ma qualche bella risatina riesce a strapparla, basta guardarlo con il mood giusto e può divertire.
Giudizio: demenziale, ma divertente.
Tourist, The
Non è che mettendo Johnny Depp e Angelina Jolie ottieni automaticamente un bel film. Anzi, se poi nel caso entrano anche Nino Frassica, Christian De Sica e Raoul Bova, ti chiedi se non stai guardando un Cinepanettone. Storia poliziesco-spionistico-thriller ambientata a Venezia, scontata al massimo e senza tensione: idea malsfruttata. Secondo me, può restare nello scaffale.
Giudizio: Bah.
Traffic
Pioggia di Oscar nel 2001, consacrazione di Benicio del Toro, ma nel cast troviamo anche Michael Douglas, Dennis Quaid e Catherine Zeta Jones. Tre mini-storie sul traffico di droga tra Messico e USA, si intrecciano in un thriller con poca tensione, ma tanta riflessione. Alla fine se esistono gli spacciatori, la colpa è di chi consuma.
Giudizio: Non male.
Pioggia di Oscar nel 2001, consacrazione di Benicio del Toro, ma nel cast troviamo anche Michael Douglas, Dennis Quaid e Catherine Zeta Jones. Tre mini-storie sul traffico di droga tra Messico e USA, si intrecciano in un thriller con poca tensione, ma tanta riflessione. Alla fine se esistono gli spacciatori, la colpa è di chi consuma.
Giudizio: Non male.
Train de vie
Un gruppo di ebrei per sfuggire all'olocausto, si inventa un treno fantasma con tanto di finti tedeschi, e pianifica di portarlo in Russia. Film girato come una commedia, con qualche piccola amarezza specie sul finale, è uno splendido esperimento su come si possa trattare la Shoah, con i guanti eppure facendo riflettere. Sul treno in fondo vengono analizzati non tanto gli ebrei, quanto gli uomini: coloro che si rifugiano nella religione, chi nell'ideologia politica (comunista in questo caso) e chi in fondo ci prende gusto a fare un po' il carnefice. Merita la visione.
Giudizio: Non male.
Training Day
Jake, sbirro pulito e idealista (Ethan Hawke), vuole passare alla squadra narcotici e per farlo deve fare un "provino" con il suo futuro capo, Alonzo (Denzel Washington che prenderà l'Oscar). Subito si intuisce che uno della narcotici non può più seguire le regole del bravo sbirro, e Jake si troverà a dovere compiere atti che prima aborriva. Eppure Alonzo nasconde mille segreti, i suoi modi sono strani, e i colpi di scena arriveranno nella seconda metà del film. Notevole prova di Washington, storia abbastanza vista e rivista ma che funziona. Finale forse un po' scontato, ma si lascia vedere senza troppi problemi.
Giudizio: Bel poliziesco
Transformers
Il giovane Sam (Shia LaBeouf), scopre di avere la chiave per un artefatto che interessa da millenni due stirpi di creature meccaniche aliene, gli Autobot e i Decepticon. I primi giusti, i secondi malvagi. Questi "transformers" hanno la capacità di mutare e imitare i veicoli o comunque le macchine umane, per nascondersi. Tra umorismo incredibilmente azzeccato, effetti speciali di prima categoria, una storia interessante e la bomba sexy al debutto Megan Fox, il film va, e va proprio perchè non si prende sul serio, essendo pieno di ironia.
Giudizio: davvero carino.
Transformers 2: la vendetta del caduto
E' possibile copiare da se stessi? Michael Bay ci è riuscito. Riesce a riproporre l'identica storia di Transformers 1 (carino proprio perchè non si prendeva sul serio) nel secondo film. La trama? Ha importanza? E' identica: un Decepticon vuole distruggere il mondo, o il sole, non importa. Optimus e i suoi umani amici devono fermarlo. Il film non aggiunge nulla al primo episodio, sembra un gigantesco "terzo tempo": effetti speciali già collaudati, effetti gnoccali già collaudati da Megan Fox (e non mancheranno battute a proposito), e battute a nastro tra Shia LaBeouf, John Turturro and friends, realmente divertenti. Se avevo detto nella recensione di Terminator Salvation che quest'ultimo ha copiato qualcosa dai Transformers, ecco che Bay fa la COPIATURA definitiva proponendoci un personaggio che avete già visto qualche anno fa in Terminator 3..... Insomma, Hollywood è a corto di idee, ma non di palazzi digitali da distruggere (vedi 2012).
Giudizio: non indimenticabile, carino.
Tropa de Elite
Esiste un'unità di polizia in Brasile, specializzata nel combattere il narcotraffico nelle favelas, il BOPE. Secondo molti è il miglior corpo di polizia addestrato per guerriglia urbana del mondo. Qui la vicenda del capitano Nascimento, che vuole rassegnare le dimissioni perchè diventerà padre, si incrocia con quelle dell'idealista Matias e del precisino Neto. Il film narra dell'addestramento in stile Full Metal Jacket dei membri del BOPE ma anche della corruzione della polizia brasiliana. E attacca duramente la borghesia del paese "vogliosa di farsi le canne" anche a costo di continuare a favorire lo sfruttamento dei poveri disgraziati delle favelas da parte dei narcos. Un film di denuncia, forse non troppo emozionante e che somiglia più ad un documentario "romanzato", tuttavia carico di realismo e degno di essere visto.
Giudizio: Non male.
Tropic Thunder
Ben Stiller, Jack Black e Robert Downey Jr sono 3 attori differenti che devono girare un film sul vietnam. La loro incapacità di mettersi d'accordo provoca ritardi alla produzione che pianifica di "dargli una lezione" mandandoli nella giungla vera. Ma un gruppo di trafficanti di droga si imbatte sul loro cammino, facendogli da principio credere che anch'essi sono attori.... commedia demenziale, con qualche punzecchiata al sistema Hollywood, non si mantiene interessantissima dal punto di vista dell'intrattenimento. Crea aspettativa ma non la soddisfa e rimane quindi un'occasione sprecata per Stiller. Alcune scene gli fanno strappare la sufficienza, ma davvero si poteva fare di più.
Giudizio: Poteva andare meglio
Tora! Tora! Tora!
Dettagliato e didascalico film sull'attacco giapponese a Pearl Harbor. Per la prima ora il film è solo dialoghi, e mostra l'inadeguatezza dell'apparato militare statunitense, completamente colto di sorpresa. Buone le scene dell'attacco, che mostrano i loro anni ma ancora si difendono bene. I non interessati alla storia lo troveranno noioso.
Giudizio: Buon film di guerra.
Town, The
Ottima prova per Ben Affleck, regista, sceneggiatore e attore. Un rapinatore di banche di Charlestown (Boston) vuole uscire dal giro. L'occasione arriverà quando una giovane e carina direttrice di filiale, si troverà suo malgrado sulla sua strada: ma l'FBI ormai è sulle tracce della banda. Poliziesco originale, ben recitato e girato, sa creare tensione e interessare fino alla fine. Bravo ad Affleck, che sa non essere solo un divo belloccio, ma anche sfruttare il suo talento dietro la macchina da presa.
Giudizio: Non male davvero.
Tutti a casa
"I tedeschi se so' alleati co' li americani!". Frase madre del film che esprime fin troppo bene la sensazione dei soldati italiani all'alba dell'8 Settembre 1943, abbandonati da Badoglio e dai Savoia, in balia dei tedeschi. Alberto Sordi è sempre l'italiano medio un po' opportunista, un po' ipocrita, sempre riuscitissimo. Impossibile non vederlo se interessati alla storia italiana, ma guardatelo anche se non lo siete.
Giudizio: Buon film.
Dettagliato e didascalico film sull'attacco giapponese a Pearl Harbor. Per la prima ora il film è solo dialoghi, e mostra l'inadeguatezza dell'apparato militare statunitense, completamente colto di sorpresa. Buone le scene dell'attacco, che mostrano i loro anni ma ancora si difendono bene. I non interessati alla storia lo troveranno noioso.
Giudizio: Buon film di guerra.
Town, The
Ottima prova per Ben Affleck, regista, sceneggiatore e attore. Un rapinatore di banche di Charlestown (Boston) vuole uscire dal giro. L'occasione arriverà quando una giovane e carina direttrice di filiale, si troverà suo malgrado sulla sua strada: ma l'FBI ormai è sulle tracce della banda. Poliziesco originale, ben recitato e girato, sa creare tensione e interessare fino alla fine. Bravo ad Affleck, che sa non essere solo un divo belloccio, ma anche sfruttare il suo talento dietro la macchina da presa.
Giudizio: Non male davvero.
Tutti a casa
"I tedeschi se so' alleati co' li americani!". Frase madre del film che esprime fin troppo bene la sensazione dei soldati italiani all'alba dell'8 Settembre 1943, abbandonati da Badoglio e dai Savoia, in balia dei tedeschi. Alberto Sordi è sempre l'italiano medio un po' opportunista, un po' ipocrita, sempre riuscitissimo. Impossibile non vederlo se interessati alla storia italiana, ma guardatelo anche se non lo siete.
Giudizio: Buon film.
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