Speciale Cinema:
Le Crociate - Director's Cut
Il film ci mostra le vicende, purtroppo molto distanti dalla realtà storica, di Baliano (Orlando Bloom), che scovato dal vero padre (Liam Neeson), attraverserà il mare per raggiungere il feudo del padre a Ibelin, vicino a Gerusalemme. Con la prima e la seconda Crociata, i cristiani si sono assicurati buoni feudi in Terrasanta, ma le armata di Salah Ad Din (Saladino), incombono, mentre il Re Baldovino IV di Gerusalemme (Edward Norton) è debole e prossimo alla dipartita. Il pretendente al trono, Guido di Lusignano, si dimostrerà subito un candidato da osteggiare per il bene della Pace. In questa vicenda, sua moglie, Sybilla (La brava Eva Green), cercherà di spingere Baliano ad unirsi ad una causa che vede anche il Conte e giudice Tiberias (Jeremy Irons) e il re stesso, tentare di evitare l'incoronazione di Guido.
Questa riedizione del film di Ridley Scott si dimostra nettamente superiore alla versione cinematografica, i cui tagli vistosi hanno creato un film disordinato e poco comprensibile. In questa versione vengono espanse molte tematiche del film: la "dannazione" della regina Sybilla, il passato da cavaliere e geniere di Baliano, e di suo padre Goffredo, e molte scene sono migliorate nel dialogo. Purtroppo vi sono anche scene superflue o non credibili come un ultimo duello che Baliano deve affrontare contro Guido.
Se pensate di visionare questo film per vedere un "Gladiatore 2", vi sbagliate: le scene di forza bruta e le belle frasi di sfida all'imperatore lasciano il posto alla riflessione sullo scontro tra culture diverse. Scott osa in questo film, anche se ne diviene vittima con alcuni tagli resi necessari per non farlo durare troppo.
Per il resto con questa versione "finale", esattamente come successe per Blade Runner, Scott corregge la sua opera dandogli una forma più umana e vicina al pubblico, tanto da suggerirvi l'idea di non guardare nemmeno la versione cinematografica ma procurarvi direttamente questa.
Il film vanta una buona visione dei rapporti tra mussulmani e cristiani, laddove Salah ad Din, Baliano e Baldovino rappresentano gli spiriti illuminati, mentre il Mullah, Guido di Lusignano e Reginaldo di Chatillon simboleggiano il fanatismo religioso e la smania di potere. Buone le scene di battaglia, non esagerate, una trama un po' troppo fantasiosa e forse poco solida, ma quantomeno chiara in questa versione. Restano abbastanza impresse nella memoria invece, le frasi di alcuni personaggi come il padre di Baliano e il misterioso Ospitaliere biondo, che diventa di diritto il depositario della saggezza di tutto il film: memorabile la sua idea di deformazione della Religione per scopi politici: "Sotto il termine Religione ho visto la follia di fanatici d'ogni denominazione venire chiamta volontà di Dio". Lo scontro tra le anime "pure" e quelle "corrotte" si mescola con l'intervento della terza categoria, quella dei "cinici e disillusi" come Tiberias o l'Ospitaliere, anche se è un po' troppo demarcato e rende eccessivamente manicheo il film, tuttavia.
Gli attori danno ottima prova di loro, ma a recitare sottotono è ancora una volta Orlando Bloom, che si dimostra non ancora all'altezza di un ruolo da protagonista, e viene scalzato anche solo da Norton che porta per tutto il tempo una maschera sul volto, tanto da rifiutare il nome nei credits del film. Le aggiunte rispetto alla versione cinematografica come detto sono tante, e sostanziali specialmente all'inizio e al centro del film, mentre il finale resta pressochè invariato.
Per finire Le Crociate Director's Cut si proclama un buon film, certamente non il migliore di Scott, ma che si fa guardare, delicato a sufficienza nel trattare temi scottanti, anche se viene sottovalutato parecchio da pubblico e critica che forse si aspettavano un altro Gladiatore. Invece mi sento di dare a questo film un 7 per avere raccontato comunque una bella storia, in maniera garbata. Una tirata d'orecchie energica alla distribuzione italiana che ha deliberatamente cambiato il titolo che sarebbe dovuto essere un ben più evocativo "Il Regno dei Cieli".
Ci si interroga su "Quanto valga Gerusalemme?" o se non sarebbe stato meglio distruggerla per impedire la follia degli uomini. Ed ancora oggi, come ricorda Scott, la pace nel Regno dei Cieli è ancora sfuggente...
Pregi:
Le Crociate - Director's Cut
Il film ci mostra le vicende, purtroppo molto distanti dalla realtà storica, di Baliano (Orlando Bloom), che scovato dal vero padre (Liam Neeson), attraverserà il mare per raggiungere il feudo del padre a Ibelin, vicino a Gerusalemme. Con la prima e la seconda Crociata, i cristiani si sono assicurati buoni feudi in Terrasanta, ma le armata di Salah Ad Din (Saladino), incombono, mentre il Re Baldovino IV di Gerusalemme (Edward Norton) è debole e prossimo alla dipartita. Il pretendente al trono, Guido di Lusignano, si dimostrerà subito un candidato da osteggiare per il bene della Pace. In questa vicenda, sua moglie, Sybilla (La brava Eva Green), cercherà di spingere Baliano ad unirsi ad una causa che vede anche il Conte e giudice Tiberias (Jeremy Irons) e il re stesso, tentare di evitare l'incoronazione di Guido.
Questa riedizione del film di Ridley Scott si dimostra nettamente superiore alla versione cinematografica, i cui tagli vistosi hanno creato un film disordinato e poco comprensibile. In questa versione vengono espanse molte tematiche del film: la "dannazione" della regina Sybilla, il passato da cavaliere e geniere di Baliano, e di suo padre Goffredo, e molte scene sono migliorate nel dialogo. Purtroppo vi sono anche scene superflue o non credibili come un ultimo duello che Baliano deve affrontare contro Guido.
Se pensate di visionare questo film per vedere un "Gladiatore 2", vi sbagliate: le scene di forza bruta e le belle frasi di sfida all'imperatore lasciano il posto alla riflessione sullo scontro tra culture diverse. Scott osa in questo film, anche se ne diviene vittima con alcuni tagli resi necessari per non farlo durare troppo.
Per il resto con questa versione "finale", esattamente come successe per Blade Runner, Scott corregge la sua opera dandogli una forma più umana e vicina al pubblico, tanto da suggerirvi l'idea di non guardare nemmeno la versione cinematografica ma procurarvi direttamente questa.
Il film vanta una buona visione dei rapporti tra mussulmani e cristiani, laddove Salah ad Din, Baliano e Baldovino rappresentano gli spiriti illuminati, mentre il Mullah, Guido di Lusignano e Reginaldo di Chatillon simboleggiano il fanatismo religioso e la smania di potere. Buone le scene di battaglia, non esagerate, una trama un po' troppo fantasiosa e forse poco solida, ma quantomeno chiara in questa versione. Restano abbastanza impresse nella memoria invece, le frasi di alcuni personaggi come il padre di Baliano e il misterioso Ospitaliere biondo, che diventa di diritto il depositario della saggezza di tutto il film: memorabile la sua idea di deformazione della Religione per scopi politici: "Sotto il termine Religione ho visto la follia di fanatici d'ogni denominazione venire chiamta volontà di Dio". Lo scontro tra le anime "pure" e quelle "corrotte" si mescola con l'intervento della terza categoria, quella dei "cinici e disillusi" come Tiberias o l'Ospitaliere, anche se è un po' troppo demarcato e rende eccessivamente manicheo il film, tuttavia.
Gli attori danno ottima prova di loro, ma a recitare sottotono è ancora una volta Orlando Bloom, che si dimostra non ancora all'altezza di un ruolo da protagonista, e viene scalzato anche solo da Norton che porta per tutto il tempo una maschera sul volto, tanto da rifiutare il nome nei credits del film. Le aggiunte rispetto alla versione cinematografica come detto sono tante, e sostanziali specialmente all'inizio e al centro del film, mentre il finale resta pressochè invariato.
Per finire Le Crociate Director's Cut si proclama un buon film, certamente non il migliore di Scott, ma che si fa guardare, delicato a sufficienza nel trattare temi scottanti, anche se viene sottovalutato parecchio da pubblico e critica che forse si aspettavano un altro Gladiatore. Invece mi sento di dare a questo film un 7 per avere raccontato comunque una bella storia, in maniera garbata. Una tirata d'orecchie energica alla distribuzione italiana che ha deliberatamente cambiato il titolo che sarebbe dovuto essere un ben più evocativo "Il Regno dei Cieli".
Ci si interroga su "Quanto valga Gerusalemme?" o se non sarebbe stato meglio distruggerla per impedire la follia degli uomini. Ed ancora oggi, come ricorda Scott, la pace nel Regno dei Cieli è ancora sfuggente...
Pregi:
- Uno dei pochi film sulle Crociate
- Buona recitazione da parte di alcuni attori chiave del film
- Non eccessivamente concentrato sulle scene di battaglia
- Ricostruzioni scenografiche e costumistiche molto credibili (pur con piccoli errori)
- Si mantiene neutrale tra le due parti in causa
- Ottimi spunti di riflessione per il pubblico
Difetti:
- Orlando Bloom sottotono
- Parecchie inaccuratezze storiche
- Finale un po' troppo fantasioso
- Lento in alcune fasi
- Dialoghi talvolta stereotipati
Voto: 7
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