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5 novembre 2007

Recensioni di Film [ N - O ]

Recensioni di Film [N - O]

Nato il quattro Luglio
Oliver Stone ci presenta un soldato costretto su una sedia a rotelle, un bravo Tom Cruise. Tutte le tristi vicende dei reduci (Stone fece la guerra del Vietnam), vengono estrapolate in questo film un po' ribelle e pieno di punti di non ritorno.
Giudizio:
Non male.

Natural Born Killers
In pratica un film probabilmente sceneggiato e diretto sotto l'effetto di pesanti droghe. E' la storia di due killers on the road, talmente grottesca e noiosa da risultare vomitevole. Un film per palati finissimi, con buoni spunti, lo ammetto, ma troppo pochi per vederlo tutto.
Giudizio:
Baaah!

Nella valle di Elah
Tommy Lee Jones, ex militare, indaga sulla scomparsa del figlio, anch'egli soldato e tornato dall'Iraq. Nei dintorni di una base militare, troverà un muro di menefreghismo e di parallela follia manifestata dai reduci. Charlize Theron, sbirra troppo carina per il suo ruolo, per quanto imbruttita volutamente dal trucco, lo aiuterà. Vicenda di denuncia amara sulla guerra in generale, con molta retorica. Eppure appare carino, e poi Jones è titanico sullo schermo. Buone le riflessioni finali.
Giudizio: carino.

Nemico alle porte, Il
Film di Annaud sulla battaglia di Stalingrado. E' probabilmente il miglior film suo conflitto e narra della storia del leggendario cecchino tedesco Vassili Zaitsev. Vicenda iperromanzata con sfondo di guerra. Memorabili scene iniziali, poi si perde in un delirio filosofico. Poteva andare sia meglio, sia peggio.
Giudizio:
Non male, ma non eccelso.

Nemico Pubblico
John Dillinger e la sua banda, considerati "nemici pubblici" dal nascente Bureau of Investigation americano di Hoover, viaggiano per gli states rapinando banche. Il film sostanzialmente parla della caccia all'uomo portata dagli agenti federali, capeggiati da un atono Christian Bale, verso Dillinger (Johnny Depp) e i suoi.
Film che trascorre senza grandi colpi di scena e con qualche perplessità: dapprima rimane veramente difficile riconoscere gli sgherri di Dillinger, dato che mancano tratti salienti per identificarli rapidamente sullo schermo. La psicologia dei personaggi è molto tralasciata, e tutto lascia spazio a costanti primi piani che potrebbero ricordare Sergio Leone, se non fossero caratterizzati da un uso assolutamente improprio della telecamera, spesso ballonzolante in maniera fastidiosa, tanto da fare ricordare Blair Witch Project o Cloverfield in molte sequenze.
Alla fine è il solito "one man show" che caratterizza i film di Depp, ed anche Bale risulta legnoso e poco utile alla trama. Le emozioni sono bandite dal film, e gli unici che sembrano provarle sono la fidanzata di Dillinger e il gangster stesso, ma a tratti.
Tuttavia la buona resa degli scontri a fuoco, caratterizzati per altro da begli effetti sonori, e l'impressione di "tensione" (ogni rapina sembra sempre "l'ultima"), unita alle trovate del bandito, riescono a fargli superare la sufficienza. Ma non andiamo tanto oltre, e soffrirà sicuramente della sindrome del "visto una volta: viste tutte".
Giudizio: sufficiente.

Nessuna verità
Di Ridley Scott, con L. DiCaprio e R. Crowe
Ennesimo spy movie ambientato nell'era moderna e precisamente in Medio Oriente. DiCaprio è un agente della CIA con remore morali e sfruttato da un cicionissimo Crowe (ingrassato apposta per il ruolo), manipolatore e cinico. Il film vanta buone scene d'azione, accompagnate dalla solita colonna sonora tesa/mediorentale ormai tipica dei film di Scott. Eppure il meccanismo si inceppa e si ha a che fare con l'ennesima storia di spie con doppio-triplo gioco sullo sfondo degli errori in politica estera statunitensi. Non dico che si sbadigli, ma si è visto di meglio.
Giudizio: mediocre.

Non è un paese per vecchi

I fratelli Cohen arrivano all'oscar con questo film drammatico. La trama è già vista, da principio: un tizio che vale zero (il bravo Josh Brolin, ex "Ragazzo della prateria" negli anni 90) mette le mani per caso su un sacco di soldi, e viene inseguito da un Javier Bardem completamente psicopatico e senza criterio, tanto da ricordarci un po' il Joker di "Batman: il cavaliere oscuro". Sulla vicenda tenta di fare luce lo sceriffo Tommy Lee Jones. La trama viene poi scossa da numerosi colpi di scena, per un finale così originale da non essere completamente chiaro, in pieno stile Cohen. Tiene incollati alla sedia, a buon diritto.
Giudizio:
Bel film.

Notte al museo, Una
Ben Stiller diventa guardiano di un famoso museo newyorkese... peccato che la notte tutto nel museo si animi e prenda vita! Spassoso al punto giusto, ottimo per una serata senza pensieri, moooolto lontano dall'essere un film da ricordare. Però si guarda tranquillamente.
Giudizio:
Carino.

Notte prima degli esami
Uno dei pochi film italiani decenti che vedrete recensiti. La vicenda fa successo, ma solo perchè nostalgica tra i maturandi degli anni '80-'90. Un ragazzo, Luca Molinari (Nicolas Vaporidis), si innamora perdutamente di Claudia (Cristiana Capotondi), e la cerca disperatamente sullo sfondo della disastrosa preparazione dell'esame di maturità, con il temuto professor Martinelli (Giorgio Faletti). Ben girato, poco impegnativo, il giusto cocktail per farne un film godibile dove si ride.
Giudizio:
Davvero carino.

Notte prima degli esami - Oggi
Remake del primo episodio con poche novità (Entra Panariello al decimo del primo tempo, esce Faletti), i personaggi lievemente rimescolati ma sempre gli stessi, vicenda similissima, anche se i nudi e le scene di sesso vengono intensificati parecchio dall'antecedente. Ovviamente meno bello del primo, qui la maturità è nell'anno 2006. Il personaggio di Luca è un belloccione meno simpatico di quello del primo episodio, intatti gli altri. Assenza della Capotondi, sostituita da una buona ma non indimenticabile (curve a parte) Carolina Crescentini.
Giudizio:
Carino.


Oltre i confini del mare (Pirati dei Caraibi)
Dismesso Gore Verbinski come regista, è Rob Marshall (specializzato in musical) che prende la patata bollente della fortunata saga made in Disney-Bruckheimer-Depp. Dopo un inizio fantastico, uno scialbo secondo episodio e un terzo a dir poco orrendo (tuttavia non castigato come meritava al botteghino), sembrava difficile potere dare nuova polpa ad una saga costretta a trovate sempre più assurde.
Avevamo lasciato Jack Sparrow alla fine del terzo episodio con in mano una mappa che porta alla fonte dell’eterna giovinezza, ed è proprio questa ricerca il nucleo centrale del film. Ad arricchire il cast (orfano senza troppa nostalgia dalla Knightley e da Bloom) c’è Penelope Cruz (Angelica), “vecchia fiamma” di Sparrow. A complicare l’impresa invece tornerà l’immancabile Barbossa (mal sfruttato, tuttavia) e un pirata temibile, il più famoso dei pirati “storici”…
Il mare abbonda di leggende ben note al pubblico e gli sceneggiatori hanno voluto utilizzare nel film quelle non ancora  giocate negli episodi precedenti (chi ha visto il trailer ne ha un’anticipazione). Per farlo si sono avvalsi dell’ispirazione del libro “Su mari stregati”, che ha ispirato negli anni ‘80 la fortunatissima saga videoludica di Monkey Island e la stessa attrazione dei parchi Disney che ha ispirato a sua volta i film. Il libro infatti è considerato il primo a mischiare l’atmosfera piratesca con elementi fantasy e horror.
In Pirati 4 tutto funziona bene: la comicità di Sparrow è garantita da un Depp che non perde neanche un carato dell’oro che porta in bocca; sebbene la Cruz non riesca mai una volta a lasciare il segno e venga relegata a personaggio secondario, come del resto Barbossa, è Ian McShane (già bravissimo come padre Waleran ne “I Pilastri della Terra” per la tv) a sorprendere dando al nostro capitano pirata barcollante preferito un antagonista di tutto rispetto. La storia d’amore “pro-teenagers” stavolta è lasciata a due personaggi assolutamente secondari e poco credibili (specialmente lui) e appare davvero poco amalgamata nel film: è l’unica grossa “stecca” della pellicola.
Azione abbondante, battute d’effetto e un rodato personaggio dall’immancabile carisma garantiscono intrattenimento senza nemmeno uno sbadiglio. In conclusione Pirati 4 è una bella sorpresa e probabilmente il secondo più bel film della saga dopo “La Maledizione della Prima Luna”. Non che ci volesse molto visti gli altri due episodi.
Ci si chiede soltanto quando i traduttori italiani la pianteranno di cambiare i titoli originali con fantasiosi stravolgimenti…
Giudizio: davvero molto carino.


Oceano di fuoco - Hidalgo
Torna Viggo Mortensen dismessi i panni di Aragorn, interpretando il vero cowboy che vinse una Parigi-Dakar ante litteram... a cavallo. Il film è leeeeeeeeeeento da matti, però i bei paesaggi e comunque la simpatia di Mortensen lo aiutano a strappare la sufficienza. Ma guardatelo una volta sola che ce n'è d'avanzo.
Giudizio:
Poteva andare peggio.



One Day

E' il 15 luglio 1988: La giovane Emma si è laureata ad Edimburgo e la sera della proclamazione riesce a tornare a casa con Dexter, lo scapestrato ma fascinoso giovane di cui ha una cotta. Ma la loro rimane sempre un'ambigua amicizia attraverso gli anni. Finché...
One Day è un film sentimentale, ma non è una commedia romantica, tutt'altro; è ben recitato dai due attori (più da Sturgess che dalla Hathaway) e crea interesse: si vuole vedere "come va a finire". Carina la ricostruzione storica dei 15 anni in cui si dipana la vicenda, ma tutto frana sul finale inconcludente e la pellicola non lascia nulla nello spettatore se non un senso di vuoto e a tratti di angoscia. One Day rimane perciò un prodotto riuscito a metà, che sicuramente suo malgrado verrà dimenticato tra qualche anno.

Giudizio: Poteva andare meglio.

Operazione Valchiria
L'attentato a Hitler del 20 Luglio 1944, nella quale il Fuhrer fu quasi ucciso da una bomba, rivive in questo film interpretato da Tom Cruise. Buona recitazione, la vicenda è ben raccontata con un climax davvero ben sfruttato. Tra telefonate, cablogrammi e viaggi in auto, la storia scorre senza mai fare sbadigliare.
Giudizio: buon film.

Orizzonti di gloria
Film ultravecchio di Kubrick, con Kirk Douglas, narra delle vicende giudiziarie di alcuni soldati francesi durante la prima guerra mondiale, accusati di diserzione o giù di lì. Lento e privo d'azione, va visto solo dagli amanti della Grande Guerra. Ma Monicelli ha fatto nettamente di meglio, con quel nome.
Giudizio:
Bah.

Ovosodo
E se si raccontasse la vita di un ragazzo come tanti, in Toscana? Virzì allora ci narra questa storia Livornese piena di rutti e populismo, miseria e comunisti figli di papà pronti a subentrargli nella fabbrichétta. Ottimo spaccato social-popolare, guardatelo.
Giudizio:
Non male.

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