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2 febbraio 2008

Cloverfield: recensione

 
Cosa succede quando The Blair Witch Project incontra Godzilla, La Guerra dei Mondi e Half Life 2? Ecco sfornato Cloverfield, l'ultimo film-catastrofe ambientato a New York.
 
Il film è girato con la stessa tecnica di Blair Witch, ovvero con una videocamera amatoriale (apparentemente indistruttibile e piena di ninnoli tecnologici). Una festa a Manhattan viene scossa da una specie di terremoto, mentre i palazzi lontani vengono distrutti e prendono fuoco. Qualcosa è spuntato nel mezzo della Grande Mela e sta spaccando tutto. I giovani partecipanti alla festa dovranno attraversare la città per salvarsi, ma con un imprevisto che li farà deviare.
 
Il film, va detto, DEVE essere visto al cinema, o non ha proprio senso vederlo, anche perchè non c'è trama, non viene spiegato niente, ma niente di niente, i dialoghi sono al limite del banale, ed è tutta una scusa per distruggere palazzi e testare gli effetti sonori. Montaggio confusionario ma notevole, tutto funziona alla grande.... finchè non viene mostrato COSA sta distruggendo NY. Ecco che si ricade nello stereotipo dei film di questo tipo, e non si riesce a provare simpatia per i protagonisti, eccetto forse per il maldestro cameraman. Anzi non si vede l'ora che qualcuno ci lasci le penne.
 
Un vero peccato, perchè Cloverfield strappa una mera sufficienza laddove poteva rivelarsi una buona ripresa di due generi non più sfruttati. Andate a vederlo se siete in cerca di effetti speciali, altrimenti risparmiate i soldi e vedete American Gangster.
 
Voto: 6-

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