Cerca nel blog

21 dicembre 2012

Lo Hobbit - Recensione



Se parliamo de Lo Hobbit, chiariamo subito una cosa: Lo Hobbit è una favola e come tale è stato reso il suo film, che abbandona quasi ogni realismo in favore del fantastico: carino ma lontano anni luce dall'epica del Signore degli Anelli. Diventerà probabilmente un classico di natale, stile film Disney.

Jackson ci riporta nella Terra di Mezzo facendoci vedere eserciti di nani esiliati e goblin pasticcioni che sembrano usciti direttamente da Warhammer Fantasy Battle (chissà che non l'abbiano fatto) e 12 nani fracassoni e ruttoni, spalle comiche di un bravo Martin Freeman / Bilbo Baggins, che lascia tutta la poca serietà del film a uno spaesato Gandalf (stavolta doppiato piuttosto bene da Gigi Proietti dopo la scomparsa di Gianni Musy).
L'altra serietà viene portata innanzi dallo scorbutico Thorin Scudodiquercia, principe senza patria a cui spetta il ruolo di "eroe combattuto" stile Aragorn, al quale Bilbo occorrerebbe secondo Gandalf come scassinatore, per rientrare in possesso del suo antico regno di Erebor, conquistato dal drago Smaug.

Qualche cameo messo un po' lì senza una reale utilità e alcuni personaggi rubati ad altri scritti di Tolkien colorano questo film che si caratterizza per scene parecchio irrealistiche (la compagnia sarebbe dovuta morire interamente almeno sei o sette volte in tutta la pellicola) e quindi assolutamente da favola; le stesse scene, come quella Legolas che faceva surf su uno scudo al fosso di Helm, che infastidivano nel Signore degli Anelli l'audience più purista.
Si è disposti a perdonare tutto quando si arriva ovviamente all'incontro, solo accennato all'inizio del primo film del Signore degli Anelli, di Bilbo con Gollum, che praticamente senza concorrenti diventa la scena più indimenticabile del film.
Per il resto, Jackson si auto-cita (come è stato notato da altri recensori) e il peggio è che lo fa anche Howard Shore, autore di una colonna sonora assolutamente scialba se eccettuiamo il nuovo tema dei nani che cantato da essi in casa di Bilbo ha una ottima resa immersiva (peccato aver assistito a questa scena già dal trailer).

Pertanto, Lo Hobbit risulta un piacevole ritorno alla Terra di Mezzo, solo se si è disposti a tornare un po' bambini, e dimenticare la carica di Theoden, il valore di Aragorn, il sacrificio di Boromir e tutto quello di epico che ci aveva fatto innamorare de Il Signore degli Anelli. In sostanza: "non è un film per vecchi".

Giudizio: carino.

Nessun commento: