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8 ottobre 2011

Ciao Gianni... Tu puoi passare.


"Molti vivi meriterebbero la morte, e molti morti meriterebbero la vita..." Queste parole, scandite dalla magica voce di Gianni Musy, ce le ricordiamo tutti. Per chi non lo facesse, ecco un piccolo reminder:


Forse gli assomigliava un po' fisicamente, a 80 anni suonati, a quel Gandalf o a quel Silente che aveva doppiato con maestria impareggiabile, facendoci immediatamente saltare alla memoria quei due saggi maghi, con la sua calda voce.

Gianni Musy in sala doppiaggio

Se n'è andato Gianni Musy, uno dei grandi doppiatori di cui l'Italia ha tradizione sin da quando i film hanno abbandonato il muto, a partire da Alberto Sordi, fino a Luca Ward.
Criticata dai "puristi", osannata dall'audience, la scelta di alterare la lingua originale è opinabile, e a volte le traduzioni stravolgono il senso originale della pellicola. Ma il doppiaggio ha avvicinato il pubblico al cinema, e questo gli va riconosciuto.

E a me, Gianni Musy ha regalato quell'emozione che solo Ferruccio Amendola aveva saputo fare; so che quando uscirà Lo Hobbit, mi mancherà non sentire la sua voce accompagnare il lento incedere dello stregone grigio.
Alcuni "non possono passare"... tu, attraverso il mio cuore, ce l'hai fatta. Termino proprio con una frase da lui pronunciata ne "Il Ritorno del Re":

"Finita? No il viaggio non finisce qui. La morte è solo un'altra via: dovremo prenderla tutti."  

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