Cerca nel blog

22 settembre 2010

Terra di Confine

Dismessi i panni del soldato blu amico degli indiani, Kevin Costner (monoespressivo) diventa il cowboy Charlie, che assieme con Boss (Robert Duvall, sottotono), guida una mandria di mucche tra i pascoli del West. La trama, vecchia come i film di Trinità, e più che scontata, prevede il solito proprietario terriero che non vede di buon occhio i protagonisti e tenterà in ogni maniera di cacciarli dalla sua città. Terra di Confine è un western vecchio stile: per un'ora e mezza ci si ammorba nella lentezza del plot e nelle improbabili spacconate dei due protagonisti che accumulano una dozzina di occasioni per farsi ammazzare senza che ciò avvenga, e senza una ragione plausibile perché ciò non debba succedere. D'altra parte come accadeva nei film di Ford con John Wayne.
D'improvviso però, si ha una piccola iperbole (di piombo) che riporta il film decisamente sopra la sufficienza, per quanto le ultimissime sequenze vengono nuovamente intrappolate nel "già visto" che fa ampiamente sbuffare. I registi moderni non sanno mai quand'è il momento di mettere il cartello "Fine", o lo mettono troppo presto.
Questa pellicola spiana la strada al ben più apprezzabile Appaloosa, con Viggo Mortensen (che ha persino gli stessi baffi di Costner) e Ed Harris, sicuramente meritevole di visione. Il genere western è già stato ampiamente sviscerato da registi americani, italiani e giapponesi, e ha praticamente dato tutto, sommando anche geniali rielaborazioni come "Bastardi senza gloria" di Tarantino.
Di "Terra di Confine" (uno degli ultimi film a essere musicati da Michael Kamen che ci ha dato anche Highlander, Band of Brothers e Robin Hood Principe dei Ladri, prima di morire), restano bei paesaggi da cartolina e nuvoloni neri di pioggia, ormai fatti al computer.
Eh si, ci si modernizza: i tempi de "Il Buono, il Brutto, il Cattivo" ma anche de "Gli Spietati", come la Frontiera, sono passati alla storia...
Giudizio: poco più che sufficiente.

Nessun commento: