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12 giugno 2010

Robin Hood (di R. Scott)

Uno sgangherato Riccardo Cuor di Leone, torna dalla terza crociata, saccheggiando città francesi per passare il tempo. L'arciere Robin Longstride (Russell Crowe) al seguito del suo esercito, cercherà di tornare in Inghilterra vivendo di espedienti per riscattare le sue misere origini, fino a Nottingham, dove si fingerà figlio di Walter Locksley e marito di Marian (Cate Blanchett). Ma Re Giovanni Senza Terra, stretto tra il malcontento dei baroni e l'arrivo dell'esercito di Filippo di Francia, troverà nell'arciere uno scomodo ma valido alleato.
Stravolgimento della vicenda classica di Robin Hood, il film illude lo spettatore durante il primo tempo, lasciandogli credere di trovarsi ad affrontare una storia trita e ritrita, raccontata in maniera originale. Purtroppo l'impianto narrativo frana per le scelte estetiche di Scott che ci propina mezzi da sbarco transalpini assai improbabili, una coloratissima Magna Charta, però rigettata, e discorsi così poco convinti che non avrebbero persuaso nemmeno un cane a sedersi, figuriamoci dei nobili ad unirsi tra loro. Tremendo finale, e bisognerebbe spiegare a registi e sceneggiatori di Hollywood, che un pessimo finale ammazza un buon film, e non è sempre vero il contrario.
Qualche momento comico con gli "allegri compagni", è quello dove il film riesce un poco a tenere su lo spettatore. Persino Kevin Costner aveva saputo fare di meglio, pur intepretando un film per adolescenti che a tratti sembrava un film per la TV, mentre la Disney ci ha dato forse la versione più godibile. Crowe assolutamente monoespressivo, più brava la Blanchett, sacrificabili gli altri attori.
Un'occasione sprecata: peccato perchè Scott ha spesso buone idee, ma manca dell'astuzia di raccontarle (vedi Le Crociate o Master & Commander). Continua a farci rimpiangere Blade Runner o Alien, ma si sa, di capolavori nella vita se ne fanno un paio e non di più. Dai Ridley, impegnati un po'!!!
Giudizio: appena sufficiente

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