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20 settembre 2009

Drag me to Hell

Drag me to Hell
Tante cose vengono in mente uscendo dalla visione di questo film: la prima è che a Sam Raimi, regista e produttore, devono avere ficcato in bocca cose schifose da piccolo, data la sua ossessione nel rendere le scene di questo tipo particolarmente disturbanti. La seconda è che è possibile ancora oggi fare un B-Movie riuscendo ad impressionare e nel contempo divertire l'audience. La terza è che usare il mito del diavolo con le corna che ti rapisce, nella maniera giusta, fa ancora impressione.
Drag me to Hell, letteralmente "trascinami all'inferno" è ispirato chiaramente dagli horror di serie B come "la Casa" o "l'Armata delle Tenebre", ma anche alle pellicole di Dario Argento, degli anni '70-80-90. Ed il bello è che riesce veramente a lasciare soddisfatti. Le scene "schifiltose" sono impressionanti anche grazie alle tecniche digitali, ma colpiscono i particolari ridicoli ed assurdi, che contribuiscono a non fare prendere sul serio il film. L'ironia malsana e macabra da "Racconti della Cripta", permea tutto il film. Più di una volta, ho assistito ad applausi da parte dell'audience sulle trovate ridicol-horror degli sceneggiatori, Sam e Ivan Raimi.
La vicenda è semplice: una impiegata di banca, tutto sommato una brava persona, ma desiderosa di una promozione, rifiuta una proroga di pagamento ad una vecchia zingara, che la maledice. La ragazza avrà tre giorni di tempo per spezzare la maledizione o verrà trascinata all'inferno, ma la vecchia continuerà a tormentarla.
Dopo gli sbancabotteghini di Spider-Man, fa piacere vedere tornare i fratelli Raimi al vecchio splendore.
Andate a vederlo, senza aspettative e lasciatevi prendere dalla macabra ironia senza pensarci troppo.
Giudizio: potrebbe diventare un piccolo culto.

1 commento:

Clarissa ha detto...

La risata più fragorosa l'ho emessa nell'istante in cui il caprone ha parlato :D E' stato meravigliosamente esilarante :D